Ennio Astolfi non c’è più. Cavalca le verdi praterie del cielo come è dato a una persona intelligente. La sua era di molto superiore alla media. Aveva un’altra qualità peculiare: rispettava l’amicizia. Che dire di questo abbandono, dopo una lunga malattia? Niente o moltissimo. Silvi l’ha avuto personaggio di spicco per molti anni. Anche quando aveva deciso di abbandonare, sapeva toccare l’animo dei silvaroli con le sue critiche pacate e intelligenti, soprattutto con le sue idee alla portata di tutti. Aveva rifiutato il protagonismo spicciolo. Era l’Ingegnere, in fondo, e recitava il suo ruolo come pochi. Aperto e comprensivo non si tirava mai indietro quando c’era bisogno di lui. Riempiva Silvi con la sua sola presenza, i suoi pronunciamenti, le sue parole e i suoi progetti. La sua dialettica era stringente e costringeva spesso gli altri alla resa. Un personaggio così completo e valido è difficile da incontrare in un paese come Silvi, che non gli è stata mai stretta. Una sua scelta d’amore. Avrebbe potuto e si sarebbe affermato anche in altre città. Proposte non glie ne sono mancate. Non si è mai voluto distaccare dal suo mare, dalla sua terra natìa alla quale ha regalato sicuramente moltissimo in opere, progetti e idee. A nessuno ha mai fatto pesare la sua superiorità intellettiva. Stava bene con gli uomini di cultura ma non ha mai disdegnato gli umili con la capacità di adeguarsi a tutti e rendere tutti importanti anche quando le idee divergevano. Non è facile vivere una vita così. C’è sempre chi si rinchiude in se stesso quasi a voler dimostrare d’essere il migliore. Lui lo era e non aveva bisogno di dimostrare niente a nessuno… Riposa in pace ingegnere!...(fdc)