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Solo timide puntate, sotto il profilo politico circa le prossime amministrative, da parte di Partiti, Movimenti e schieramenti. Dopo l’abbandono del campo del Dott. Marini, il centrodestra è disorientato, più che mai diviso, senza una figura nuova che ridia verginità ad uno schieramento che negli ultimi anni in cui ha amministrato ha fatto di tutto per far rivincere il centrosinistra, riuscendoci nel 2014. Alcuni esponenti dell’attuale centrosinistra invece assicurano già pronte tre liste convergenti, in pratica come nel 2014 senza ovviamente l’appoggio dell’ex SEL. Se le cose rimanessero così, il centrosinistra “rischierebbe” di rivincere le elezioni di aprile non per merito proprio, ma per demerito del centrodestra e movimenti vari, che non riuscissero a colmare il vuoto avverso.
Se c’è un argomento che ha dato fuoco alle polveri della polemica sui social e dintorni in questo ultimo periodo, è quello della deviazione incomprensibile della pista ciclabile a nord di Silvi. Un autentico pugno allo stomaco, per chi ama la pertinenza del diritto, la linearità della logica, l’obiettività delle scelte. Per adesso quella deviazione è rimasta così, congelata a se stessa, senza seguito e malinconicamente abbandonata alla critica se non all’imprecazione di chi da quelle parti passa e ripassa rimuginando spiegazioni a dir poco inquietanti.
Ormai, la politica silvarola è in preda all’ansia e al nervosismo. Ovvio e naturale, dati gli eventi, ma siamo alla solita schizofrenica lotta tra perdenti e…chi persero! Gli amministratori uscenti si affannano a ribadire opere fatte in tre anni e soprattutto da fare nei due mancanti e i Consiglieri di opposizione a rimproverarne il mancato conseguimento, in pratica di tutto. Tutti dimenticano, che i Cittadini non hanno bisogno di essere imbeccati e manco amano chi si spreca per tanto, logorroici e molte volte noiosi. Qua e là, truppe di giovani volenterosi ed anche saggiamente dotati si affacciano sulla finestra della politica e si preparano all’assalto della diligenza elettorale in appuntamento all’anno prossimo, se non ad ottobre.
Ci si affida al Commissario… D’altra parte, null’altro si può fare. Dopo una pausa iniziale di apparente indifferenza, il nuovo Primo Cittadino che si ritrova a governare la nostra Città per ordine Istituzionale ha impugnato le redini dell’Amministrazione comunale, emanando ordini chirurgici e cercando di tamponare falle lasciate dal vuoto di potere. La prima patata bollente che si è ritrovata tra le scartoffie è stata la questione del passaggio a livello di Rampa Simoni, chiusa repentinamente, quasi un blitz di fronte ad una popolazione incredula e fortemente critica. Si è dato da fare il Commissario, attivando pulmini gratis che compensassero la viabilità compromessa e forse mettendo a punto interventi di urgenza, dato il caso. Ma l’emergenza rimane: il lungomare soffre in continuazione di traffico nervoso e a volte di tensioni pericolose.
E così l’Amministrazione Comignani non c’è più. Il fatto che sia caduta dopo tre anni non è poi una novità eccezionale, val bene quindi concentrarsi politicamente sulle cose fatte o che si potevano fare. Sui social, certi ex Amministratori si affannano a dimostrare (adesso) che la vita amministrativa è più complicata di quello che sembra, a giustificazione che più di quello che si è fatto in questi tre anni, non si poteva fare. Sarà pure vero, ma quanto sarà credibile alla prossima tornata elettorale?