Covid-19
UNA BATTAGLIA CHE SILVI VINCERÀ
Il sindaco Scordella e i suoi consiglieri esortano a tenere duro

Quello che stiamo vivendo è un tempo straordinario perché ci tiene tutti alla corda in ogni momento della giornata e non dà tregua. Pensavamo che la prima fase del Covid-19 fosse la più pericolosa, ma ci stiamo rendendo conto che la seconda, per certi versi, è addirittura più delicata. I primi due mesi caratterizzati dalla clausura che ci hanno imposto e che abbiamo rispettato con grande senso di responsabilità, forse anche aiutati dalla paura del contagio, sta lasciando il posto al periodo della prima, graduale, ripresa delle attività. Un passaggio che scienziati e Governo continuano a invitarci ad affrontare con grande cautela e attenzione, evitando pericolose fughe in avanti dettate da superficialità, sottovalutazione del pericolo e dalla voglia di riprendere subito e senza condizionamenti la “vita di prima”.
È proprio l’illusione di poter tornare subito al modo di vivere di prima che rischia di compromettere tutto il bene fatto finora. Molti, alcuni anche nella nostra città, non accettano di rispettare le disposizioni imposte dal Governo e dalla Regione: niente mascherine, assembramenti e distanziamento praticamente annullato. Se questo deprecabile fenomeno dovesse persistere prima o poi, con l’apertura dei confini regionali e nazionali, potrebbe accadere quello che tutti noi non ci auguriamo. Per questo motivo non mi stancherò di raccomandare a tutti i concittadini di attenersi rigorosamente alle regole, anche perché, oltretutto, il ministero dell’Interno ha allertato tutte le forze dell’ordine invitandole a fare controlli continui e a prendere i relativi, pesanti, provvedimenti (da 400 a 3.000 euro di multa!...) a carico dei trasgressori. Non tutti hanno ancora compreso che al Comune di Silvi io, i membri della giunta e tutti i consiglieri di maggioranza stiamo facendo i proverbiali salti mortali per cercare di alleviare i problemi della città e dei cittadini con i pochi e insufficienti mezzi a disposizione, e per andare incontro alle esigenze delle categorie economiche fortemente penalizzate dal coronavirus. In questo momento penso in particolare agli operatori della ristorazione, del commercio e agli operatori turistici in generale che, oltre alle restrizioni a cui devono obbligatoriamente sottostare, guardano con comprensibile preoccupazione alla imminente stagione balneare. Non sappiamo ancora, anche se si registra un certo movimento nelle prenotazioni, se ci sarà un afflusso significativo di turisti e se le presenze saranno limitate ai fine settimana. E, poi, l’incertezza degli interventi di sostegno promessi ma ancora non arrivati del governo. Il timore che i costi di gestione potrebbero essere superiori agli introiti… E’ dura, davvero dura! Per quanto ci riguarda stiamo provvedendo a sfruttare tutte le possibilità che ci sono offerte per supportare i nostri operatori economici con il rinvio, se non l’abbuono, del pagamento dei tributi comunali e non quali Tari, Tosap, Irap, Imu ecc… con la speranza che nel frattempo il governo intervenga assegnandoci risorse straordinarie per compensare le mancate entrate. Per ora, oltre al rinvio del pagamento di alcuni tributi, la maggioranza ha stabilito di abolire temporaneamente la tassa per l’occupazione del suolo pubblico da parte degli esercizi pubblici, commerciali, della ristorazione e di tutto il comparto del turismo, consentendo, su loro richiesta, di aumentarne la grandezza, allargando questa possibilità anche a quelli che non sono situati sul lungomare, ai quali si offrirà l’opportunità di occupare gratis spazi pubblici utilizzando vie e piazze per lo svolgimento del loro lavoro, rivedendo e adeguando il nostro piano traffico. Concludo con un invito e una speranza: non facciamoci prendere dal pessimismo né, tanto meno, dalla superficialità; rispettiamo le regole per superare senza troppi danni fisici ed economici questo periodo difficile e lungo. Se sapremo stringere i denti e sostenerci a vicenda, come abbiamo fatto fino a oggi, sono sicuro che usciremo bene da questa vicenda che sta segnando negativamente la nostra vita, quella della nostra città e quella del mondo. Ce la dobbiamo fare e ce la faremo per noi e per quelli che verranno dopo di noi.