La liquirizia a Piomba Sud
SI RACCOGLIE “L’ORO NERO” DI SILVI
Piacevole sorpresa per la riscoperta di un’antica tradizione
Torna alla ribalta a Silvi la raccolta della liquirizia lungo la zona costiera a sud dove ci sono ancora due aree incolte in cui cresce spontanea questa erba infestante dalle proprietà benefiche eccezionali delle sue radici che, nel tempo, le sono valse un posto di rilievo nella economia locale della nostra cittadina. Dallo scorso autunno, dopo anni di inattività agricola in questi campi che aveva visto solo pascolare greggi di pecore nel periodo della transumanza, si sta svolgendo la raccolta dei preziosi rizomi tra lo stupore degli abitanti delle zone Piomba e Silville. La raccolta viene effettuata da una squadra di pochi giovani lavoratori. Ogni giorno Marco, affittuario del campo, manovrando abilmente la piccola escavatrice con metodo rivolta il terreno mentre altri tre operai, uno senegalese e due del Gambia, muniti di robusti guanti e sempre a schiena curva, tirano fuori dalle aride zolle le serpeggianti radici di liquirizia, affastellandole man mano lungo il solco appena arato. E’ uno scenario inusuale cui rendere partecipi, magari, gli alunni delle scuole di Silvi per far ricordare un particolare aspetto del territorio in cui vivono. Al bordo interno del campo sosta una roulotte bianca: ricovero temporaneo di chi vigila di notte per custodire la ruspa e il prezioso raccolto di radici destinato alla fabbrica cittadina dove quella liquirizia diventerà protagonista di una delle più apprezzate produzioni dolciarie di fama mondiale. Di questo singolare e antico scenario lavorativo sorprendentemente ripropostosi nell’ultimo tratto selvaggio della periferia di Silvi, mi piace vedere realizzata, seppure in minima parte rispetto al passato, la condivisione storica di quel che lega la liquirizia, peculiarità del territorio locale, alla importante industria multinazionale dolciaria in esso esistente il cui nome “SAILA” riporta sempre a quello di Silvi Marina.
Rosa Vernice