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Mareggiate
È TEMPO DI FARE SUL SERIO
Basta con gli interventi estemporanei, frammentati e posticci

11-mareggiateLa grande mareggiata non è arrivata inattesa, ma non si pensava che si sarebbe manifestata con quella forza e, purtroppo, con quei risultati. I tecnici del Comune e gli amministratori un rimpianto ce l’hanno: probabilmente i danni si potevano in parte contenere se l’impietosa, proverbiale, farraginosità della burocrazia regionale non si fosse sciaguratamente incartata su questioni, a mio avviso, di lana caprina. Altro discorso, peraltro, è chiedersi se davvero si sarebbe evitato il disastro se fossero state completate le opere programmate e finanziate. Tant’é. Quegli interventi non sono stati autorizzati dai dirigenti e funzionari regionali per via di nodi burocratici che con la nostra legislazione amministrativa non si riescono quasi mai a sciogliere.
Probabilmente oggi, considerata la violenza della mareggiata, staremmo comunque a recriminare su qualcosa o su qualcuno, perché, tanto, questo è il mestiere che più di ogni altro sappiamo fare e che, oltretutto, è anche quello più facile da esercitare. Era stata fatta una gara di appalto regolare e altrettanto regolarmente era stata aggiudicata a una ditta che aveva presentato la migliore offerta…
Peccato che al momento di perfezionare la consegna dei lavori la questione si è complicata e la ditta vincitrice non è stata più in grado di andare avanti. In questi casi normalmente si procede all’assegnazione dei lavori alla ditta seconda classificata. Ovviamente la seconda classificata pretendeva, a mio avviso giustamente, di realizzare l’opera alle condizioni che lei stessa aveva offerto, condizioni con le quali si era classificata seconda. Il servizio regionale competente, invece, ha preteso che le condizioni per l’assegnazione fossero le stesse che aveva poste la ditta prima classificata. Tale particolare interpretazione della legge sugli appalti ha causato un conflitto tra le parti e il blocco dei lavori. Questa è la cronologia degli avvenimenti che non hanno consentito l’effettuazione dei lavori previsti contro l’erosione nel tratto di mare compreso, se non erro, tra il Lake Placid e piazza Colombo. Manco a dirlo, si tratta della stessa zona maggiormente colpita dalle mareggiate…
Le cose ora cambieranno? Sembra di si, dal momento che per la ricerca di soluzioni valide alla lotta al fenomeno erosivo della costa tutte il presidente Marsilio, il sottosegretario D’Annuntiis delegato alle infrastrutture e tutte le forze politiche, quelle di maggioranza alla regione e quelle che rappresentano la maggioranza al governo centrale, si sono dichiarate pronte a dare il proprio contributo concreto per trovare i necessari finanziamenti e per pianificare una strategia che preveda un intervento globale e contemporaneo sull’intera costa teramana e abruzzese che prenda le mosse da azioni già svolte altrove e che hanno assicurato risultati soddisfacenti. È anche vero che perfino su questa particolarissima materia si registrano quotidianamente le ipotesi di soluzioni tecniche più disparate da parte di tantissime persone più o meno “esperte” e, quindi, sarà dura andare avanti con serenità e senza polemiche, una volta scelta la strada da seguire… Ma ci auguriamo che tecnici e politici questa volta procedano diritti verso l’obiettivo con decisione e senza voltarsi mai indietro. Tanto si sa che a Silvi, come in tutta Italia, ci riteniamo, fors’anche in buona fede, tutti allenatori, professori, medici e... santi!