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Il servizio di Guardia Medica di Silvi
POLEMICHE E BELLE TESTIMONIANZE SU FB
Fare di tutt’erba un fascio non ha davvero alcun senso

A proposito delle polemiche pubblicate Facebook in merito alla funzionalità della Guardia Medica volentieri una testimonianza, apparsa nei giorni scorsi proprio su social che va “contro corrente”. Non dubitiamo che ci possano essere stati anche dei casi di scarsa sensibilità da parte degli operatori sanitari impiegati nella Guardia medica di Silvi, dal momento che, ancorché medici, pur sempre di “umani” si tratta, con le loro debolezze, i loro momenti di crisi e i loro problemi...

La testimonianza del prof. Daniele Vigato che riportiamo, però, dimostra che le poche “pecore nere” - che vanno individuate e perseguite come prevede la legge - non possono offuscare la buona immagine di una categoria di professionisti che nella stragrande maggioranza sente ancora di svolgere questo delicato ed essenziale mestiere come una vera e propria missione. Anche a me è accaduto di certificare la bravura e la sensibilità di un medico della stessa guardia medica che un paio di anni fa in piena notte è andato dopo pochissimi minuti dalla chiamata telefonica in casa di un mio conoscente per assistere un bambino che presentava difficoltà respiratoria ed è rimasto lì per un paio di ore, fintanto che tutto è tornato normale... Così come non posso sottacere la serenità del dr. Enrico Marini che, all’indomani dei risultati elettorali regionali che lo avevano visto candidato, con un sorriso aperto e con schietta sincerità si dichiarava tutto sommato felice di non essere stato eletto perché da allora in poi si sarebbe potuto dedicare interamente alla sua “missione” di medico!..

Ecco il testo di quanto pubblicato su Silvi nell’Anima da Daniele Vigato. “Mi ricordo di quel post sulla guardia medica di qualche tempo fà che diede anche seguito ad un articolo sul Centro. Sarà che per la stessa ragione mi sono recato presso la sede del 118, stando poco bene per un problema alla gola, senza aspettarmi di risolvere alcunché, diciamo giusto per tentare la sorte o farmi qualche risata. Era lì, appena arrivato in macchina da un servizio precedente, io non avevo capito che era lui e ho chiesto se vi fosse la guardia medica. “Dai andiamo” mi risponde, portandomi in ambulatorio. Beh mi ha tenuto 20 minuti, mi ha guardato da cima a fondo mi ha controllato la gola, mi ha fatto l’anamnesi completa e mi ha indicato la terapia da seguire per una settimana, ovviamente mi ha fatto la ricetta con i farmaci necessari e mi ha anche profilato due possibili esiti da oggi a 4 giorni. Sono rimasto chiaramente colpito e, ripensando a tutto quello che è stato detto prima, ho pensato a quanto possa essere brutto essere giudicati nella mischia. Poi mi è venuto in mente anche un’altra cosa: ad Ancona tanti anni fa quando ero io studente universitario ed avevo bisogno della guardia medica mi capitavano medici diversi. Erano sempre o italiani o arabi. Per la mia esperienza personale gli italiani erano quasi sempre o tra le braccia di Morfeo o peggio, tra quelle di Bacco. Gli arabi invece erano sempre i più giovani, forse perché neolaureati nella vicina università di medicina di Ancona, di sicuro erano anche i più risoluti ed i più lucidi, ma questa è una esperienza personale che ho avuto nel tempo. Esperienza che però mi è ritornata alla mente osservando questo dottore e leggendo il suo nome, che è anche giusto che si sappia perché se per parlare male o giudicare male bisogna non far risultare identificabile la persona, per parlare bene di qualcuno e riconoscergli gratitudine e stima il nome si può fare: dott. Zarbarkhsh Mehdi”.

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