Pista ciclabile
C’È UNA PROPOSTA ALTERNATIVA
Ho seguito con attenzione la presentazione del progetto di massima che l’amministrazione comunale ha fatto predisporre dal suo ufficio tecnico e ho, anche ascoltato le diverse proposte alternative che, sostanzialmente, si possono riunire in due ipotesi: la prima è quella di tenere in considerazione la proposta progettuale del Comune cercando, però, di ridurre gli eccessivi attraversamenti, sia pure nelle zone ZTL; la seconda, che mi pare una proposta del tutto fuori da ogni logica e comprensione, è quella di togliere completamente le aiuole e abbattere tutti gli alberi del lungomare per far posto alla pista ciclabile.
L’area per ospitare le due corsie della ciclabile, secondo me, dovrebbe essere a cavallo della fila di pini e verde pubblico sul marciapiede, sfruttando e riducendo in ampiezza parte delle attuali fioriere, prendendo il cordolo esistente sul lato strada ed estendendolo fino alla misura richiesta per una carreggiata di ciclabile, e per l’altra direzione sfruttare parte del marciapiede nell’altro senso di marcia insIeme alla riduzione della larghezza della fioriera esistente, creando quindi una pista separata da una rinnovata e ripristinata fila di verde, accattivante e fruibile su tutto il percorso centrale del paese, un asse mediano che sfrutta al meglio le zone grigie del nostro lungomare.
La proposta prevede lo spostamento dei parcheggi sul lato collina del lungomare oggi attrezzato con siepi, cordoli inagibili e verde che sotto ogni punto di vista sembra, tranne alcune eccezioni di alberi storici, rimovibile e con funzione di solo ingombro sulla carreggiata. Vi sarà una riduzione del numero dei posti auto, ma non l’eliminazione, dipendentemente dal livello di intervento sul verde disposto sul lato collina del lungomare si possono avere posti auto per garantire i servizi di posteggio in maniera più che sufficiente ed avendo di contro una nuova viabilità, una nuova organizzazione urbana ed una maggiore sicurezza per il transito pedonale e ciclistico oltre ad un rinnovamento ed una omogeneità generale del tratto più centrale di Silvi che cerca di ritrovare il suo nuovo percorso e lo fa attraverso la viabilità alternativa e un insieme di idee convergenti verso la vivibilità e il riordino degli spazi urbani quanto mai necessari.
In questa posizione, intervenendo proprio sulla parte più compromessa del nostro lungomare che sono appunto i cordoli e molto spesso le fioriere lasciate solo all’utilizzo privato degli animali, si ha modo di riparare una lunga ferita che attraversa Silvi nella parte più centrale, e che più di ogni altra dovrebbe essere sicura e ben attrezzata per i cittadini e i turisti che la affollano con maggiore presenza e più che mai bisognosa di una evoluzione radicale ed innovativa che ci collega da protagonisti all’interno della ciclovia Adriatica passando nel cuore rinnovato della nostra Silvi e portando benefici alle attività commerciali e allo sviluppo moderno e sostenibile della nostra città.
Lucio Giardini