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Semaforo di via S. Antonio
CHIAREZZA UNA VOLTA PER TUTTE
A seguito delle polemiche sui social abbiamo svolto un’indagine

01-SemaforoUna polemica che sta occupando ampi spazi sui social è senz’altro quella sulla installazione e il funzionamento del semaforo dell’incrocio di via S. Antonio. Tanti gli interventi, soprattutto di multati che ne contestano l’efficienza e la regolarità. Tralasciando la discussione circa l’utilità dell’impianto e l’ipotesi di sostituirlo con una rotonda, abbiamo approfondito l’argomento per offrire ai nostri lettori una risposta definitiva su questa questione nella quale, come è accaduto per tante altre, non tutti intervengono con cognizione di causa. Va preliminarmente ricordato che la materia del traffico e di tutte le sue implicazioni è regolata dal Codice della Strada. È a quello che occorre far riferimento ed è quello che tutti noi automobilisti patentati dovremmo conoscere o consultare in caso di dubbio per non rischiare di commettere infrazioni o reati e di subire verbali a cui sono collegate sanzioni pesanti sia finanziarie che amministrative con annotazioni sulla patente di guida e perdita di punti. Va, pure, chiarita l’accusa dell’utilizzo del semaforo esclusivamente per “far cassa” da parte del Comune. A tal proposito è sempre il Codice della Strada che stabilisce (art.208) che il 50% degli incassi “utili” reali deve essere destinato al potenziamento della segnaletica stradale, al posizionamento di strumenti di controllo (video sorveglianza), all’acquisto di mezzi ad uso della Polizia Locale, all’assunzione dei vigili stagionali, realizzazione di rotonde e di posizionamenti di nuovi impianti semaforici o del loro adeguamento alle nuove disposizioni ecc… L’impianto semaforico di sottopasso Palestini /ex bivio Silvanella (che non “fa multe” e non ha le funzioni che ha il semaforo di via S. Antonio) è stato realizzato con i proventi derivanti dalle infrazioni stradali. Sul funzionamento del semaforo e a quanto ad esso connesso abbiamo intervistato il responsabile del servizio della Polizia Locale dott. Giustino Michetti.
D. Comandante quali sono i tempi del “giallo”?
R. Contrariamente alle voci che circolano sui social, i tempi del giallo del semaforo di Via Sant’Antonio sono pari a cinque secondi. Secondo la normativa e la consolidata giurisprudenza, nelle strade sottoposte al limite di 50 km/h il tempo minimo del giallo è pari a tre secondi, pertanto gli utenti della strada nel caso del semaforo di via S. Antonio sono agevolati.
D. Comandante con il giallo si può passare?
R. Premesso che il sistema rileva solo le vetture che superano la linea di arresto in costanza di luce rossa, va precisato che, ai sensi dell’art. 41, comma 10, del C.d.S. con la luce gialla occorre arrestare la marcia al pari della luce rossa a meno che non si sia così prossimi alla linea di arresto da non potersi arrestare in condizioni di sicurezza. Non a caso la sanzione per il passaggio con la luce gialla è pari a quella prevista per il passaggio con la luce rossa. Si ribadisce tuttavia che il sistema rileva solo i passaggi con luce rossa.
D. La validazione delle infrazioni è fatta automaticamente dall’apparecchio semaforico?
R. Il semaforo in questione non rileva automaticamente le infrazioni dovendo le immagini essere validate dagli agenti incaricati dal Comando. Pertanto nell’ipotesi in cui dovessero esserci ingorghi, ostacoli, etc. la sanzione non viene elevata in applicazione dell’art. 4 della L. n. 689/81.
D. Accade talora che per evitare il rosso si rischia di tamponare chi rallenta o è fermo davanti.
R. A quelle persone che impropriamente lamentano il pericolo di collisioni occorre ricordare che, ai sensi dell’art. 149, comma 1, del C.d.s. durante la marcia si deve sempre tenere, rispetto al veicolo che precede, una distanza di sicurezza in modo tale che sia garantito l’arresto tempestivo in condizioni di sicurezza ed evitate collisioni.
Alla luce di quanto dichiarato dal comandante Michetti e dalle notizie pubblicate sui social, si deve dedurre che una buona parte degli utenti della strada dovrebbe essere sottoposta a revisione della patente… Una cosa, però, può essere condivisa: a pagare certi servizi essenziali è meglio che siano i pericolosi e dannosi “indisciplinati” piuttosto che tutti i cittadini. Se non ci fossero i proventi delle multe le risorse per far fronte ai vigli stagionali, alla segnaletica, agli impianti semaforici ecc… dovrebbero essere prese dal bilancio comunale che, a sua volta, le dovrebbe “succhiare” dalle tasche dei contribuenti con aumenti delle tasse comunali… Se a questi pratici benefici si somma il probabile miglioramento del comportamento degli automobilisti indisciplinati a beneficio della sicurezza dei cittadini, ci si rende conto che i semafori di quella generazione sono utili e non vanno demonizzati, almeno da chi sa comportarsi nel rispetto del Codice della strada.

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