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Tra passato e presente
MOVIDA SI, MA NON DA SBALLO
Occorre una ragionevole soluzione per conciliare le due esigenze

Si fa un bel dire circa la “vocazione” turistica di Silvi: turismo di famiglia con nonni, genitori e bambini o, piuttosto, turismo “giovane” fatto con teenagers e max trentenni? In realtà tra le due ipotesi non c’è una reale incompatibilità. Lo dimostrano le stagioni passate dal dopoguerra ad oggi. Sostenere, da una parte, che “una volta” la nostra città era il luogo del turismo dei giovani e del divertimento, o definire, dall’altra, Silvi località balneare “solo” per adulti e anziani è riduttivo e non rispondente alla realtà. Lo dicono con estrema chiarezza i dati statistici. Peraltro, la superficialità con cui molti sostengono l’una o l’altra tesi è rilevabile dal fatto che i “tempi” e le situazioni presi a riferimento sono completamente differenti nella forma e nella sostanza. Ai tempi della “belle époque” in cui splendeva la “Silvanella” a Silvi c’erano tanti giovani, ma anche tantissime famiglie con anziani e bambini che sceglievano la nostra spiaggia per le sue peculiarità: sabbia d’oro, spiaggia ampia, mare pulito e, guarda caso, la “tranquillità” che si poteva godere di giorno e di notte. Ora, mettere sullo stesso piano la Silvanella, locale simbolo delle estati degli anni compresi tra i ’60 e ’90, e gli stabilimenti balneari di oggi è quanto meno improprio, con tutto il rispetto per alcuni lidi che si sono attrezzati in maniera eccellente, investendo notevoli risorse, per accogliere il popolo della notte. La Silvanella non era solo il dancing dei giovani, ma era frequentata anche dagli “adulti che, però, si trovava lontano dal centro abitato. Il suo declino è stato inesorabile dopo che le amministrazioni comunali, susseguitesi dalla fine degli anni ’80, hanno reso edificabili i terreni situati a metà collina adiacenti alla Silvanella la quale si è dovuta piegare alle esigenze delle famiglie lì insediatesi che con i loro continui ricorsi procurarono multe, chiusure temporanee, nonché continui attentati al sistema nervoso della famiglia Tucci.
La novità di queste ultime stagioni estive è che alcuni stabilimenti balneari, vicinissimi a case e strutture ricettive, di notte si trasformano in elegantissime discoteche all’aperto, attive in orari in cui nel centro abitato si dorme. Sta tutta qui la polemica che ha animato la stagione balneare sui social e non solo. I vigili urbani nono sono stati quasi mai raggiungibili dopo la mezzanotte perché “non in servizio” e le altre forze dell’ordine solo raramente sono intervenute per la cronica carenza degli organici. Questo si è rivelato un problema perché le due o le tre sono ore davvero “piccole” e perché, quello che è peggio, dopo lo spegnimento degli amplificatori, alle due o alle tre, non è che il casino finiva, anzi... Infatti una parte della banda dei giovani messi fuori dai gestori dei lidi (che hanno rispettato quasi sempre gli orari chiudendo all’ora stabilita dalle ordinanze), continuava a fare chiasso fino all’alba sotto l’effetto dell’alcool e di altre diavolerie, vomitando su strade e marciapiedi dove la mattina si trovava di tutto: bottiglie vuote di birra, di vino e di altro genere di alcolici, oltre a siringhe lasciate alla portata dei bambini! C’è chi continua a sostenere che quelli sarebbe il “turismo giovanile”... Ma di quale turismo parliamo? È arcinoto che la maggioranza degli avventori delle discoteche è formata da pescaresi e altri ragazzi provenienti dai paesi vicini. I turisti, quelli veri che sono negli hotels e negli appartamenti per più giorni, vengono a Silvi per il suo mare e ad una certa ora vanno a letto per godersi il mare il giorno successivo. Ma c’è davvero chi è convinto che chi viene a villeggiare qui da noi dalle grandi città, dove ci sono locali di ogni genere tutto l’anno, venga per trovare quello che già ha in abbondanza dalle sue parti? Chi viene qui, va ribadito, viene per il mare, per respirare aria buona, per riposare e ritemprarsi dopo mesi di lavoro o di scuola e anche per divertirsi, ma senza rovinarsi la vita. La musica, il divertimento e il ballo devono far parte del “pacchetto” dell’offerta turistica di Silvi, ma non possono né dovrebbero interferire con le altre “esigenze” dei turisti. D’altra parte non si può pretendere la soppressione di ogni forma di divertimento serale. Sono da encomiare gli operatori di stabilimenti balneari che hanno investito grandi cifre in attrezzature dedicate alla musica e al trattenimento serale, ma occorre che le strumentazioni e le tecnologie usate siano conformi alle norme di legge e i diffusori sonori siano collocati in maniera da non nuocere a chi ha bisogno di riposare, almeno dopo le due di notte... E, poi, un controllo all’uscita dei ragazzi dai locali (non ci vogliono troppi agenti perché questi locali si contano sulle dita di una mano...) sarebbe davvero auspicabile, anche per la sicurezza e la salute dei ragazzi stessi e di chi è stato finora costretto a subirne le intemperanze.

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