Le recenti elezioni regionali hanno rivoluzionato la presenza dei consiglieri a Palazzo dell’Emiciclo, sede del Consiglio regionale a L’Aquila. Alla vigilia, in verità, non era una vittoria scontata e, soprattutto, di tali proporzioni quella di Marsilio e dei partiti che lo appoggiavano (+ 19% rispetto a Legnini e alle 8 liste che lo sostenevano e +29,32 rispetto a Sara Marcozzi), per via della forte personalità di Legnini e della fuga di piccoli cespugli dal centrodestra che, alla fine, si sono rivelati inconsistenti. Proprio per questo il successo di Marsilio & C. rappresenta la chiara volontà degli abruzzesi a fare inversione a U rispetto alla deludente gestione D’Alfonso, politico notoriamente dotato di buon... “fiuto”, che ha abbandonato furbescamente la nave che stava irrimediabilmente affondando per assicurarsi una poltroncina al Senato, prima che fosse troppo tardi. Adesso si sta formando la squadra che affiancherà il presidente Marco Marsilio. Una squadra certamente nuova ma pronta all’azione, per via delle esperienze maturate nel campo della pubblica amministrazione, soprattutto nei Comuni. Come al solito, Silvi non avrà neppure questa volta un suo rappresentante alla Regione. Nonostante i proclami e gli inviti a trovare forme di aggregazione su un nome condiviso dai partiti e movimenti politici che sostenevano i tre candidati presidente, questa volta di aspiranti consiglieri regionali ne sono venuti fuori ben 6, equamente distribuiti tra centrodestra e centrosinistra!.. Paradossalmente, l’unica che avrebbe potuto ottenere una probabile elezione a consigliere regionale era Simona Astolfi, ma assurde regole di partito ne hanno vietato la candidatura nella lista provinciale del M5S. Ce ne faremo anche stavolta una ragione... Intanto in attesa dell’ennesima consultazione elettorale, per le europee, ci approssimiamo alla stagione balneare 2019 con la speranza che sia l’anno della ripresa, la stagione nuova, diversa dalle altre, con un’amministrazione nel pieno delle sue funzioni e con gli operatori che sembrano più che mai decisi a fare di tutto per riportare Silvi agli antichi fasti. Intanto gli operatori balneari che hanno la “sfortuna” di avere la concessione nella zona “C3” stanno tentando di scrollarsi di dosso i pesanti fardelli e di districare i lacciuoli con cui l’AMP gli sta rendendo difficile la vita. Per fortuna è sceso in campo, da buon ex calciatore, il sindaco Scordella a dar loro man forte e, conoscendone la determinazione, non ho dubbi sulla sua capacità di ridare a Silvi quel che è di Silvi e all’AMP quello che è suo. Nessuno ha mai messo in discussione la validità e le notevoli opportunità che l’AMP può offrire alla nostra città, se sostenuta e utilizzata secondo criteri scientifici seri, razionalità e un pizzico di buon senso. Altro è tentare un’appropriazione indebita di spazi vitali per il turismo, soprattutto se contrabbandati come qualcosa che non sono mai stati (dune e dintorni...).